Babà...Sua Maestà

Fare una presentazione degna di questo dolce è davvero difficile, non tanto per la sua bontà, ma per ciò che rappresenta a Napoli: “il Re della Pasticceria e del popolo napoletano”. Era una tappa obbligatoria nel mio percoso qui con voi, così ieri l’ho dedicato completamente a lui, si…lui…Sua Maestà. Non bisogna avere fretta, bisogna essere in uno di quei giorni in cui niente ti circonda e nulla ti farà sobbalzare se non davanti al forno quando ormai tutto è compiuto. Il mio più che un sobbalzo, è stato un attacco di panico, il mio babà stava fuoriuscendo dallo stampo ed io con le mie preghiere ho atteso che il pericolo fosse scongiurato. Alle due tutto era pronto,c’era acora una bella luce per una foto, lui era lì, bello, agghindato e lucido…Ma i sudditi di questa famiglia, attendevano affamati un pranzo, che io non avevo ancora preparato. Due spaghetti al volo, la pace è stata fatta e mio marito mi ha detto: “Tu sì nò Babbà”.

Ingredienti

400g di farina 00
5 uova intere
40g di zucchero semolato
180g di burro morbido
10 di lievito di birra
8g di sale
-bucce di limone grattuggiato
*Per la bagna
mettere sul fuoco 600g di zucchero con 400g di acqua, le bucce di un limone e lasciar bollire per un minuto. Fuori dal fuoco aggiungere 200g di ottimo rhum e lasciare intiepidire.

*Procedimento

Fare un panetto molto morbido con 100g di farina un pizzico di zucchero il lievito e tanta acqua quanto basta.
Nella planetaria versare tutti gli altri ingredienti, tranne il burro che aggiungeremo piano piano. Per ultimo mettere il panetto lievitato e lavorare per una ventina di minuti, fino a quando non si attaccherà più alle pareti del recipiente. Lasciare lievitare fino a quando non sarà triplicato di volume. Versare nello stampo e lasciare lievitare di nuovo, fino al raggiungimento del bordo. Infornare a 180° per 40”. Inzuppare il babà lasciandolo nel proprio stampo e aggiungendo pian piano che assorbe la bagna. Ricordate l’ impasto dovrà risultare molto morbido ed elastico, questa è la sua caratteristica, addirittura i maestri pasticceri riescono a maneggiarla con tanta maestria proprio grazie alla sua elasticità, lanciandola addirittura nelle varie formine tutte belle allineate.

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