Pane di semola con lievito madre e focaccia con tondini di brisée

Tempo addietro lo chiamai Richard in onore del mio sex symbol per eccellenza e per distinguerlo dai vari Ciccino,Paciocco,Cicciobello,Pucci pucci che c’erano in giro;ma lui nonostante la mia infinita ammirazione,volle rifiutarsi e si rifiutò proprio  nelle sue prestazioni,quelle che attendevo con ansia e tanti timori!Così il mio fallimento e la nostra breve storia ebbe fine,con rammarico certo mio e strafottenza sua!In amor vince chi fugge,ne sono “quasi”certa e allora ecco che mi son ritrovata a rincorrerlo di nuovo.Questa volta niente sviolinate,occhi dolci,tante carezze e troppe attenzioni,no,lo guardo e tratto con sufficienza,seppur lo ami tanto.Basta con le paranoie e le ansiose attese,basta accarezzarlo tutto il giorno e guardarlo con occhi da cerbiatta;no,stavolta lo prendo,lo uso e dopo magari,gli do una rinfrescatina e sapete lui che fa?Si gonfia,straripa e sembra esplodere di passione,a tal punto che vorrei affibbiargli un altro nome,quello di un altro attore,noto per la sua “prestanza e prestazioni”;ma siccome lui è insofferente ai paragoni,ho deciso che il nome “Rocco”,lo lascerò ad un altro lievitino!;)

Ingredienti:
per la biga:
100 g. di lievito madre maturo
100 g. di farina forte
100 g. di acqua
Per l’impasto
300 g. di farina forte
200 g. di semola di grano duro 
10 g. di sale
un cucchiaino di miele
2 cucchiai di olio
acqua q. b

Rinfresco il lievito madre,almeno un paio di volte ad intervalli di due,tre ore.Alla sera faccio una biga con la farina,l’acqua e il lievito madre e faccio lievitare l’intera notte.Al mattino aggiungo circa 500 g. di farina,tra farina e semola,il miele e l’acqua necessaria.Inizio con circa 300 g. di acqua e man mano,mi regolo a seconda della consistenza.Solo in ultimo aggiungo il sale ed l’olio.Di solito lo faccio a mano,mi piace e impasto a lungo
fino ad ottenere una palla morbida e liscia.Lascio lievitare in una ciotola unta d’olio e coperta da un canovaccio umido.Dopo circa un’ora lo riprendo e do un giro di pieghe,ripetendo quest’operazione un altro paio di volte,ad intervalli di circa un’ora.Ripongo in una ciotola con un canovaccio infarinato,spolvero ancora un pò di semola e copro con i lembi del canovaccio.Faccio lievitare fino al raddoppio e anche più,capovolgo la ciotola direttamente sulla lastra del forno foderata di carta forno,rimuovo il canovaccio,faccio due taglietti a seconda dell’ispirazione e inforno a 220° i primi venti minuti,abbasso a 200° per altri circa venti minuti e gli ultimi cinque,lascio lo sportello aperto a fessura.Sforno e lascio raffreddare su una griglia.
Prima di infornare,metto sempre una ciotolina con acqua sul ripiano più basso del forno,creerà la giusta umidità e la crosta sarà più croccante.

Anonimo per ora,ma certamente non timido,anzi…

Anzi è così esagerato,che mi da gran soddisfazioni in altre mille ricette.Certo la fantasia viaggia subito,avendo tra le mani un bell’impasto e questa volta ha dato vita ad una focaccia bella,ricca e decorata con tanti cerchietti,quasi a voler mostrare un pò di frivolezza a questo lievito così misterioso e un pò  pragmatico.

Ho steso circa 500 g. di impasto del pane sulla teglia del forno,foderata di carta forno.Vi ho steso abbondante spek,abbondante provola affummicata,una spolverata di parmigliano,un filo di olio evo e coperto con briseè tagliata in cerchi a rivestire l’intera superficie.Ho infornato a 180° per circa mezz’ora,se colorisce rapidamente in superficie coprire con stagnola,per fare in modo che lo strato di pasta sottostante cuocia bene.

Insomma una sorta di francesina,ma  invece della pasta sfoglia,ho usato la briseè( già pronta stavolta,avevo fretta ;),naturalmente molto sottile.
E così è finita in un lampo,neanche il tempo di fregarne un pezzettino per la merenda O-o!

A presto amiche,a molto presto….Un abbraccio immenso e scusate,il lungo “papiello”,alias papiro!

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