Il casatiello dolce con lievito madre

 
 
Profumo d’anice per questo casatiello dolce.Il profumo della casa d’origine della mia mamma,lì nel
Casertano.C’è chi usa il liquore Strega,chi il rum,chi solo il profumo d’agrumi o fior d’arancio,ma una cosa accomuna tutti:il sapore antico della tradizione.Da sempre il suo profumo evoca ricordi.Ricordi fatti dei gesti sapienti di una nonna,intenta ad alimentare il carbone nel braciere.Fatti di visi pronti a scambiarsi sorrisi,nonostante le braccia fossero stanche dal tanto impastare.Fatti di stanze spoglie dove però,c’era l’essenziale e che profumavano delle scorze d’arancia buttate lì sul fuoco e che io annusavo estasiata,amando tutto ciò che era spoglio,ma che spoglio non era …Era ricco di verità,di quella sincerità che solo un dolce non raffinato all’apparenza,non elegante nelle movenze,non leggiadro nella struttura,sa invece donare nel suo essere così concreto e senza fronzoli.L’unico suo vezzo è un cappello di meringa leggera,impreziosita da tanti confettini colorati e dispettosi!

 
 
Il casatiello dolce con lievito madre
 
 
Ingredients
  1. Per il primo impasto
  2. 200 g. di pasta madre rinfrescata o 300 g. di criscito
  3. 2 uova intere
  4. 100 g. di zucchero
  5. acqua q.b
  6. Per il secondo impasto
  7. 800 g. di farina 8 uova intere
  8. 400 g. di zucchero
  9. 300 g. di sugna o 300 g. di burro
  10. 1 bicchierino di anice liquore
  11. la scorza grattata di un’arancia e un limone
  12. 1 stecca di vaniglia
  13. 2 cucchiai di liquore strega
  14. 1 pizzico di sale
  15. Per la ghiaccia reale
  16. 300 g. di zucchero a velo
  17. 1 albume
  18. due cucchiai di liquore all’anice.
Instructions
  1. Il giorno prima mescolare ai due liquori la scorza grattata del limone e dell’arancia,i semini della stecca di vaniglia,coprire e lasciare da parte.Per il primo impasto,che di solito preparo alla sera, spezzettare la pasta madre o il criscito nella ciotola della planetaria o semplicemente in una ciotola se si lavorerà a mano.Aggiungere le due uova,lo zucchero,la farina e tanta acqua per ottenere un impasto ancora morbido e piuttosto appiccicoso.Lavorare un pò e coprire con pellicola.Io lo metto nel forno spento con la lucetta accesa.Al mattino,se si usa la planetaria,montare il gancio a spirale e iniziare ad aggiungere le uova gia mescolate da parte.Aggiungerle un pò per volta,alternandole allo zucchero e farina.Lasciare lavorare per una decina di minuti ed iniziare ad aggiungere la sugna morbida un pò per volta.In ultimo unire il pizzico di sale e solo quasi alla fine e cioè quando l’incordatura è quasi totale,aggiungere i liquori con gli aromi.Versare l’impasto lucido e non più appiccicoso sulla spianatoia leggermente imburrata,anche le mani saranno unte appena,in modo da lavorare più agevolmente.Arrotondare l’impasto dopo averlo diviso in due pezzi.Adagiare negli appositi stampi di forma cilindrica o in pirottini di carta come per il panettone.Coprire con pellicola e mettere a lievitare.Ci potrebbe volere anche più di un giorno,deve almeno raddoppiare,poi la lievitazione continuerà e tanto durante la cottura.Infornare a 170°per almeno quaranta minuti,fare comunque la prova stecchino,usando magari quelli per gli spiedini che son molto più lunghi.Sfornare e glassare ancora caldi con la ghiaccia reale e confettini.Per la ghiaccia reale sbattere bene con le fruste l’abume con lo zucchero a velo e l’anice.
Notes
  1. *la lievitazione è molto lunga data dall’uso del lievito madre e dalla ricchezza dell’impasto.Non deve triplicare di volume,basta che raddoppi almeno,il resto della lievitazione avverrà in cottura.
  2. * Di solito si usa il criscito,che sarebbe la pasta di riporto fermentata,basta farsene dare un pò dal proprio panettiere.
  3. * se si usa la pasta madre,è bene rinfrescarla più volte durante il giorno,almeno tre e avendo cura di usare la stessa farina dell’impasto finale.
  4. *prima del taglio lasciarlo riposare almeno un giorno,meglio due,ne guadagna il sapore che sarà decisamente più marcato e profumato.
By damiana

 

E’ un dolce antico,con i propri sapori e la propria tradizione.Ogni famiglia ha la sua ricetta a cui è legata in modo viscerale e che non cambierebbe con nessuna al mondo.Chi lo ama con quel retrogusto un pò acido dato dal criscito,chi un pò più secco,quasi stantio,chi più alto e leggero…insomma si trasforma a seconda dei gusti.E’ un pò come il primo amore,lo si tiene nel cuore,lo si culla nella nostalgia del ricordo,mentre la malinconia è dolce e non fa male…

 
Ed ora vado…In questi giorni sembro la bella addormentata,sarà la primavera,sarà il cambio dell’ora,sarà che aprile è dolce dormire,sarà quel che sarà…sarà che sto a nvecchià!
 
 
Ed ora un bacio e buona settimana santa!

 

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